Da molti anni ormai le neuroscienze ci hanno rivelato che i processi cognitivi si distribuiscono nei lobi (o emisferi) destro e sinistro del cervello. L’emisfero sinistro è principalmente deputato al coordinamento della parola, del raziocino e delle attività logico matematiche. Il destro invece sovrintende ai processi di coordinamento motorio, alle attività creative di tipo estroso o artistico, come la cucina, la pittura, la musica, la danza.
Non si deve però pensare che le attività di un lobo siano più importanti o elevate rispetto alle altre, perché in realtà le più alte opere dell’ingegno umano sono state realizzate facendo uso in concerto di tutte le facoltà intellettive. Non si può quindi giudicare più intelligente una persona perché è più abile nella matematica o nel linguaggio rispetto ad un’altra che invece sa esprimersi meglio con la pittura o con il canto. Sono modi diversi di essere intelligenti.
Quel che è certo è che le persone più geniali di tutti i tempi hanno saputo dimostrare di saper utilizzare entrambi gli emisferi in maniera straordinaria, pensiamo ad esempio a Leonardo da Vinci, ma anche qualunque grande architetto, musicista o poeta che nel comporre, deve saper attingere a entrambe le aree.
Siccome l’essere umano tende spontaneamente all’equilibrio, non è poi così strano che anche persone meno geniali, ma lungamente impegnate in professioni che impiegano principalmente il lobo sinistro, come matematici, ingegneri e … informatici sentano dopo un certo tempo attrazione verso attività che permettano loro di utilizzare anche l’altra parte del cervello.