Tutti hanno sentito parlare dell’effetto placebo: è l’effetto che un paziente manifesta a seguito della somministrazione di una sostanza senza alcuna efficacia chimica, solitamente acqua colorata o pillole di zucchero, al posto di un farmaco, ma a sua insaputa. Il paziente è convinto di assumere il farmaco.
L’effetto placebo registra percentuali di successo strabilianti: che vanno dal 40 all’80%.
Il paziente placebo si dimostra essere favorevolmente condizionato dalla fiducia nella parola del medico o dalla positiva esperienza vista in altre persone o dai benefici di esperienze passate.
Ma allora … se il farmaco non c’era … cosa ha guarito questi pazienti ? La credenza di aver assunto un rimedio che gli sarebbe stato utile.
Il biologo molecolare Bruce Lipton, autore del best seller “La Biologia delle credenze” chiama l’effetto placebo, ’effetto credenza’ per sottolineare come le nostre percezioni, vere o false che siano, hanno lo stesso impatto sul nostro comportamento e sul nostro corpo. Egli è totalmente a favore dell’effetto credenza (placebo) perché costituisce una prova sorprendente della capacità di autoguarigione dell’essere umano. Leggi di più sulle credenze.
L’effetto placebo è ormai piuttosto noto come descritto sopra, ma nessuno pensa che possa esistere anche in ambito chirurgico.
Bruce Lipton cita uno studio della Baylor School of Medicine pubblicato nel 2002 nel New England Journal of Medicine ha valutato gli interventi chirurgici su pazienti affetti da gravi dolori alle ginocchia [Moseley et al. 2002]. I pazienti vennero divisi in tre gruppi. Nel primo il dottor Moseley raschiò la cartilagine danneggiata del ginocchio; nel secondo, mise a nudo l’articolazione, eliminando del materiale ritenuto causa dell’infiammazione (entrambe tecniche accettate dalla chirurgia ortopedica ufficiale). Il terzo gruppo invece fu sottoposto a un ‘finto’ intervento: i pazienti vennero anestetizzati, subirono tre piccole incisioni di routine e il dottore durante l’operazione, durata 40 minuti, parlò come di routine.
A tutti e tre i gruppi fu prescritta la medesima terapia postoperatoria e di riabilitazione.
I risultati furono sorprendenti: il terzo gruppo, quello placebo che non è stato operato, migliorò esattamente come gli altri due, e alcuni di loro tornarono addirittura a giocare a basket!
La convinzione, la credenza di essere stati operati, ha fatto superare un problema fisico al ginocchio!
Un altro autore Deepak Chopra, medico molto affermato negli USA, e grazie alle sue origini indiane studioso esperto di Ayurveda, nel suo libro “La mia via al benessere“, racconta di una paziente itterica, arrivata in sala operatoria d’urgenza con diagnosi di calcoli alla colicisti, una volta aperta si rese conto che c’era invece un tumore alla cistifellea che si era ormai esteso al fegato. Quindi la paziente venne richiusa, senza nemmeno rimuovere il tumore, perchè inoperabile. La diagnosi prevedeva due mesi di vita al massimo. La figlia della paziente chiese di non informare la madre del tumore e dunque le dissero che le erano stati asportati i calcoli. Otto mesi dopo la signora tornò allo studio del dottor Chopra in perfetta forma per ringraziare il medico, dicendogli “Sa dottore, ero convinta di avere un cancro, ma quando mi ha detto di avermi asportato i calcoli, mi è tornata la gioia di vivere e ho deciso che non mi sarei mai più ammalata !”. Ovviamente il dottor Chopra le prescrisse una serie di esami di controllo e … indovinate un po’ ? Non c’era più nessuna traccia del tumore!
L’EFFETTO NOCEBO
Per effetto nocebo invece si intende esattamente il contrario, sempre basandosi sui presupposti di suggestionabilità e influenza del potere della mente sul corpo.
Sotto influenza di “cattive previsioni” degli esiti, suggerite da persone care, o peggio, suggerite dal medico, o sotto l’influenza di pensieri o tutto ciò che porta a pensare che il farmaco o il trattamento non porti a guarigione, molto probabilmente porterà alla non guarigione.
Sia l’effetto placebo che quello nocebo dimostrano come la nostra mente voglia dimostrare a se stessa, con la guarigione o, peggio, con la malattia, di aver ragione.
Molti studiosi oggi sostengono che il potere della mente e delle nostre credenze vada molto oltre ciò che noi immaginiamo, e comunque, anche se non se ne conosce l’intero potenziale sarebbe comunque raccomandabile trattare la mente e il proprio e altrui sistema di credenze con molta cautela.
Il medico che si rivolge al paziente possiede un potere di suggestionabilità molto forte.
Per queste ragioni, sarebbe opportuno che medici, insegnanti, genitori e educatori in generale prendessero coscienza del potere delle parole, rafforzato dalla loro posizione di influenza.