Quando un contenuto psichico (situazione, immagine, pulsione, desiderio) è incompatibile con l’Io, dunque inammissibile per la coscienza perché contrario alla morale personale (credenze), l’emozione ad essa associato è rimossa dalla coscienza e convertita in un disturbo senso-motorio che simboleggia ed esprime a livello corporeo il contenuto inaccettabile, risolvendo così in parte il conflitto psichico originario (Freud definiva questo concetto come “il misterioso salto dalla mente al corpo”).
La rimozione inconscia dell’emozione, che ha sempre una finalità protettiva, ha lo scopo di obnubilare la coscienza, sottraendola da una situazione emotivamente troppo intensa. Freud descrisse chiaramente come “psichicamente condizionati” sintomi fisici quali palpitazioni, sudore, tremore, diarrea, nausea, alterazioni respiratorie, mal di testa, risultato dell’attivazione del sistema nervoso autonomo.