1262505024

Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati, quando avremo un primo figlio, o un secondo. Poi ci sentiamo frustrati perché
i nostri figli sono troppo piccoli per questo o per quello, e pensiamo che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti.
In seguito siamo esasperati per il loro comportamento di adolescenti. Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età.
Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, quando cambieremo l’auto… quando faremo delle vacanze meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare. Ma se non conduciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo?
Dovrete sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere. Tanto vale accettare questa realtà e decidere di essere felici qualunque cosa accada.

Una delle mie citazioni preferite ha per autore Alfred Souza:

“Per tanto tempo, dice, ho avuto la sensazione che la vita sarebbe
presto cominciata, la vera vita! Ma c’erano sempre ostacoli da superare
strada facendo, qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora
del tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati…In seguito
la vita sarebbe cominciata. Finalmente ho capito che questi ostacoli
erano la mia vita”.

Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato a capire che non c’è un mezzo per essere felici, ma che la felicità è il mezzo. Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete decidere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e
ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno… Allora smettete di aspettare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 Kg, di prendere 5 Kg, di avere dei figli, di vederli andare via di casa…
Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare… Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova…Smettete di aspettare la primavera, l’estate, l’autunno, l’inverno…Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e decidete che non c’è momento migliore per essere felici che il momento presente… La felicità e le gioie della vita non sono delle mete, ma un viaggio.

Lavorate, come se non aveste bisogno di soldi.

Amate, come se non doveste mai soffrire.

Ballate, come se nessuno vi guardasse.

Cantate come se nessuno vi sentisse.

Daisaku Ikeda

old_couple-300x216La vita non é una questione di come sopravvivere alla tempesta…
ma di come danzare nella pioggia.

Era una mattinata movimentata, quando un anziano gentiluomo di un’ottantina di anni arrivò per farsi rimuovere dei punti da una ferita al pollice.
Disse che aveva molta fretta perché aveva un appuntamento alle 9:00.
Rilevai la pressione e lo feci sedere, sapendo che sarebbe passata oltre un’ora prima che qualcuno potesse vederlo.
Lo vedevo guardare continuamente il suo orologio e decisi, dal momento che non avevo impegni con altri pazienti, che mi sarei occupato io della ferita.
Ad un primo esame, la ferita sembrava guarita: andai a prendere gli strumenti necessari per rimuovere la sutura e rimedicargli la ferita.
Mentre mi prendevo cura di lui, gli chiesi se per caso avesse un altro appuntamento medico dato che aveva tanta fretta.
L’anziano signore mi rispose che doveva andare alla casa di cura per far colazione con sua moglie.
Mi informai della sua salute e lui mi raccontò che era affetta da tempo dall’Alzheimer.
Gli chiesi se per caso la moglie si preoccupasse nel caso facesse un po’ tardi.
Lui mi rispose che lei non lo riconosceva già da 5 anni.
Ne fui sorpreso, e gli chiesi ‘E va ancora ogni mattina a trovarla anche se non sa chi é lei’?
L’uomo sorrise e mi batté la mano sulla spalla dicendo: ”Lei non sa chi sono, ma io so ancora perfettamente chi é lei’.
Dovetti trattenere le lacrime…
Avevo la pelle d’oca e pensai: ‘Questo é il genere di amore che voglio nella mia vita’.

Il vero amore non é né fisico né romantico.
Il vero amore é l’accettazione di tutto ciò che é, é stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.

La farina 00 è dannosa per la salute

… ecco perché

farina_00

La farina 00 è nociva. Dietro il suo aspetto apparentemente innocuo, il suo colore candido e la sua consistenza così vaporosa e leggera, si nasconde un vero e proprio pericolo per la salute umana.

Questa farina – diffusissima nei supermercati e comunemente usata negli impieghi casalinghi – si ottiene attraverso la macinazione industriale del chicco di grano, che comporta l’eliminazione del germe (ovvero il cuore nutritivo del chicco, che contiene aminoacidi, acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e vitamine E) e della crusca (la parte più esterna, particolarmente ricca di fibre). Tutto questo porta a un impoverimento della materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti una farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma risultaterribilmente depauperata e ricchissima di zuccheri.

Abbiamo chiesto al professor Franco Berrino, ex direttore del Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e consulente della Direzione scientifica, quali sono gli effetti negativi dell’uso abituale di questo tipo di farina.

La farina 00 – come tutti i prodotti raffinati – provoca un aumento della glicemia e il conseguente incremento dell’insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di grassi depositati“.

Tutto questo si traduce quindi con un indebolimento dell’organismo, sempre più soggetto a malattie di ogni tipo, tumori inclusi.

Quali farine bisogna scegliere allora?

L’ideale – spiega Berrino – è acquistare grano biologico dai nostri contadini (possibilmente il grano duro, che ha un contenuto più basso di zuccheri) e macinarselo da soli. In casa“.

Vi sembra impossibile? Niente affatto!

Sui siti di e-commerce esistono ormai tantissimi rivenditori di piccoli mulini a pietra casalinghi a costi relativamente contenuti (si va dai 300 ai 500 euro) che permettono di macinare il grano in casa e autoprodurre farine sane e di qualità.

mulino_casalingo

 

In questo modo il chicco verrà semplicemente polverizzato senza essere privato del germe e della crusca, elementi che forniscono sostanze preziosissime per il nostro organismo.

La differenza tra una farina macinata a pietra e la 00 industriale è palpabile: la prima è granulosa e color sabbia, la seconda ha l’aspetto del gesso.

 

E per i fissati della manitoba?

Essendo ricca di glutine – ha continuato il professor Berrino – la manitoba permette di ottenere pani e dolci più soffici e vaporosi, ma poiché anche questa è una farina raffinata comporta gli stessi rischi della 00 e va usata con moderazione“.

Insomma, il suggerimento è consumare queste farine il meno possibile. Proprio come tutti i prodotti raffinati, zucchero bianco incluso!

Attenzione poi al pane integrale, o pseudo tale!

La maggior parte dei pani denominati integrali (specie quelli acquistati al supermercato) sonocomposti da farina 0, cui viene aggiunto un derivato della crusca, anche questa privata delle sue sostanze più preziose e finemente rimacinata. In breve, uno scarto raffinato di lavorazione industriale, che diventa doppiamente nocivo per l’organismo umano.

Ma come possiamo riconoscerlo?

Il pane integrale vero ha un colore scuro omogeneo (oltre che un sapore completamente diverso), mentre quello ottenuto da farina e crusca raffinate è sostanzialmente bianco (dato dalla 0 o 00), con puntini scuri dati dalla crusca.

Insomma, se proprio non avete tempo e voglia di macinare il grano e produrre la farina in casa,evitate almeno di acquistare il finto pane integrale o le farine del supermercato, optando invece per quelle macinata a pietra. Tra le più famose ricordiamo quelle del molino Quaglia e Marino, ma in realtà esistono ancora piccoli molini a pietra semisconosciuti e sempre più rari, che vale la pena andare a cercare.

Fonti: Greenme e Informare per resistere

 

Il PIL

  Mi fa venire i brividi ! Robert Kennedy pronunciò questo discorso all’università del Kansas il 18 marzo 1968. Si, hai letto bene, nel 1968 ! Tre mesi dopo venne ucciso.